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Recentemente, la Provincia di Bolzano ha presentato un disegno di legge che reintroduce la tassa annuale per i cani residenti, stimata intorno ai 100 euro l’anno. Inoltre, si prevede una tassa di soggiorno di 1,50 euro al giorno per i cani che accompagnano i turisti. Questa iniziativa ha suscitato critiche, in particolare da parte di associazioni come la LNDC Animal Protection, che si oppongono fermamente a questa misura.
Le critiche alle nuove tasse
Secondo Piera Rosati, Presidente della LNDC, questa proposta rappresenta una politica controproducente che penalizza le famiglie con animali domestici. La reintroduzione di una tassa sui cani non solo potrebbe trasformare il possesso di un animale in un onere economico, ma potrebbe anche disincentivare la responsabilità dei proprietari. Rosati avverte che tale misura potrebbe persino favorire l’abbandono degli animali, anziché incentivare la loro cura e protezione.
Un ritorno al passato?
È interessante notare che la tassa sui cani era stata già abolita in Italia nel 1991. Pertanto, il tentativo di reintrodurla in provincia di Bolzano si scontra con una legislazione statale che ha già preso posizione in merito. L’associazione LNDC sottolinea che un disegno di legge provinciale in contrasto con le normative nazionali è non solo inopportuno, ma anche illegittimo.
Normative nazionali e principi costituzionali
Oltre alle questioni legali, vi sono considerazioni di carattere costituzionale. L’articolo 117 della Costituzione italiana stabilisce che la competenza in materia tributaria è riservata esclusivamente allo Stato. L’articolo 119, invece, menziona l’autonomia finanziaria delle Regioni e Province, sempre nel rispetto della legislazione nazionale.
Giurisprudenza passata
La Corte Costituzionale ha respinto leggi regionali che contrastavano con quelle statali in materia di animali. Questo precedente giuridico sostiene la posizione dei critici del disegno di legge di Bolzano, evidenziando che l’introduzione di una tassa sui cani potrebbe risultare iniqua e potenzialmente annullabile nei tribunali.
La questione della tassa sui cani turisti
Un’altra parte controversa della proposta è la tassa per i cani turisti. Attualmente, in Italia è già vigente un’imposta di soggiorno che viene calcolata per persona e non per animale. Recentemente, la Corte di Cassazione ha ribadito questa distinzione in una sentenza, chiarendo che non esistono basi normative per l’introduzione di una tassa di soggiorno specifica per i cani.
Le associazioni animaliste, inclusa la LNDC, invitano le autorità provinciali a riconsiderare queste proposte e a esplorare soluzioni alternative più eque e sostenibili. In caso contrario, la LNDC ha già annunciato la sua intenzione di intraprendere azioni legali per difendere i diritti dei cani e delle loro famiglie, ritenendo che queste misure siano sia illegittime che vessatorie.