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Nell’ambito della legislazione italiana, è giunta in Senato una proposta di legge che prevede l’introduzione di un patentino per i cani, una misura che mira a migliorare la gestione di alcune razze considerate a rischio. Questa iniziativa ha immediatamente sollevato un dibattito acceso riguardo la sua efficacia e le possibili conseguenze.
La legge, intitolata “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità”, introduce un concetto noto come save list, che include una selezione di razze canine da proteggere da una gestione inadeguata. Tuttavia, è importante analizzare in profondità i punti critici di questa proposta.
Le problematiche legate alla save list
La save list è un elenco che comprende cani di determinate razze, che secondo i proponenti necessiterebbero di protezione. A differenza di una black list, che escluderebbe determinati animali, questa lista è pensata per garantire una gestione responsabile.
Tuttavia, la legge sembra favorire i cani dotati di pedigree, esentando i loro proprietari dall’obbligo di seguire un percorso formativo.
Discriminazione tra cani di razza e meticci
Un punto controverso è rappresentato dalla distinzione tra cani con pedigree e quelli senza. I cani riconosciuti come “di razza” non dovranno seguire alcun percorso di formazione, mentre i meticci e i cani senza certificazione saranno obbligati a ottenere un patentino. Questo approccio solleva interrogativi sulla logica di fondo: come può un cane puramente genealogico essere considerato più sicuro rispetto a un cane meticcio?
Le conseguenze per i cani in difficoltà
L’implementazione di questa legge potrebbe avere ripercussioni significative sui cani che non rientrano nella save list. In particolare, i cani che non hanno pedigree, spesso relegati nei canili, rischiano di essere ulteriormente penalizzati. La proposta include un divieto di cessione per questi animali, il che significa che potrebbero rimanere intrappolati in strutture già sovraffollate, senza alcuna possibilità di adozione.
Un futuro incerto per i cani meticci
Il rischio è che i cani meticci diventino una sorta di “cani di serie B”. Le adozioni già difficili per questi animali potrebbero diminuire ulteriormente, lasciandoli a languire in canili affollati. La legge, quindi, appare come una misura che, anziché proteggere, potrebbe spingere verso l’oblio molti animali che meritano una seconda possibilità.
Le implicazioni della proposta
È fondamentale interrogarsi su quali siano realmente gli obiettivi di questa proposta di legge. Si parla di benessere animale e di sicurezza pubblica, ma le modalità di attuazione sollevano dubbi notevoli. L’assenza di formazione per i proprietari di cani di razza sembra contraddire l’intento di garantire un controllo adeguato sulla gestione degli animali. La questione centrale rimane: chi viene realmente tutelato da questa legge?
La speranza è che la proposta venga rivista e affinata, per evitare discriminazioni e per garantire un reale benessere a tutti i cani, indipendentemente dalla loro origine. Solo così si potrà parlare di una vera tutela per gli animali e per il loro futuro.





